Ascoltare, riflettere attraverso i pixel. Di Fabio Martino
Ippocrate di Coo ha scritto che “descrivere il passato, comprendere il presente, prevedere il futuro: questo è il compito della medicina” per indicare la capacità del medico, partendo dal presente, di fare diagnosi e prevedere la prognosi, sia della malattia, sia del suo intervento. In questo periodo mi sono tornate alla mente queste parole e mi sono interrogato se sono stato in grado di comprendere quello che stava accadendo e nel caso se sono stato capace di farmi un'idea di come intervenire al meglio o se un evento traumatico di tale portata mi ha colto impreparato sia sul piano personale sia sul piano professionale.
La Pandemia e il valore dell’esistenza. Di Mario Giavotto
In questa tesina valuterò aspetti etologici e/o psicologici correlati ai vari divieti/decreti imposti dal governo e alle loro possibili conseguenze. Prenderò in considerazione uno spunto di riflessione legato al pensiero di Renè Spitz e alla depressione anaclitica correlata alla mancanza di contatto, alle difese messe in atto per negare l'angoscia e per negare il nostro “profondo” (in particolare la difesa maniacale descritta da Winnicot).
Alla ricerca della propria solitudine. Di Beatrice Germinale
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
. Soldati, Ungaretti, 1918
Si sa, non tutti se la possono permettere: non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati. Non se la può permettere il politico: il politico solitario è un politico fottuto di solito. Però, sostanzialmente quando si può rimanere soli con se stessi, io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante, e il circostante non è fatto soltanto di nostri simili, direi che è fatto di tutto l’universo: dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle.
In un tempo sospeso: la ricerca di senso e di significato nell’incertezza " Reparto psichiatrico Covid19. Di Gloria Aragno
All’origine del problema dell’esistenza degli altri, c’è un presupposto fondamentale: altri, infatti, è l’altro, cioè l’io che non è me; cogliamo dunque qui una negazione come una struttura costitutiva dell’essere-altri. [...] Altri è colui che non è me e che io non sono.
Finalmente in due. Di Sara Reggio
Un serio caso di narcisismo patologico e relativo processo di mentalizzazione nel percorso terapeutico.
Quando chiamai Dario per fissare con lui il nostro primo colloquio, presso l’ambulatorio di psicologia del servizio di Salute Mentale, nel gennaio del 2015, a rispondermi non fu lui, ma una voce di donna. Una voce anziana, squillante, di quelle voci che riempiono il telefono, l’intera conversazione, senza lasciare spazio all’interlocutore.
Un caso di anoressia nervosa maschile
Evidenziamo il valore didattico del primo colloquio descritto nella tesi.
Il lavoro riguarda un caso clinico di anoressia mentale maschile.
La centralità del setting: dalle teorizzazioni psicoanalitiche alla pratica clinica in comunità - Marta Tongiani
“La parola comunità emana una sensazione piacevole, qualunque cosa tale termine possa significare. Vivere in comunità, far parte di una comunità è qualcosa di buono, la comunità, questa è la nostra sensazione, è un luogo caldo, intimo e confortevole. (...) in comunità possiamo contare sulla benevolenza di tutti, se incespichiamo o cadiamo gli altri ci aiuteranno a risollevarci, nei momenti di tristezza ci sarà sempre qualcuno pronto a tenerci per mano. (...) In breve aiutarci reciprocamente è un nostro puro e semplice dovere, così come è un nostro puro e semplice diritto aspettarci che l'aiuto richiesto non mancherà”. (Zygmunt Bauman, 2001).
La dipendenza affettiva e il caso di A. - Viviana Russo
Disturbo Dipendente di Personalità e Dipendenza Affettiva:
Nel corso del mio primo anno di tirocinio come specializzanda Psicoterapeuta, mi sono imbattuta frequentemente in pazienti che, in forma pura o meno, presentavano tratti del Disturbo Dipendente di Personalità e di dipendenza affettiva.Mentre il Disturbo Dipendente di Personalità rientra nel Cluster C (cluster ansioso) dei Disturbi di Personalità, secondo la distinzione presente nel DSM-IV-TR e mantenuta nel DSM-5 (nella sezione II del Manuale), la problematica della dipendenza affettiva non è ad oggi classificata come vera e propria patologia nei vari sistemi diagnostici psichiatrici, suscitando comunque molto interesse in ambito clinico ed il fiorire di una ricca letteratura al riguardo.